La carenza di ferro, che è presente nelle donne sane in percentuali che vanno dal 35 al 58%, può essere molto dannosa per il feto quando la donna affronta una gravidanza. L’insufficiente assunzione di ferro, infatti, esercita effetti negativi, seppure modesti, sullo sviluppo del cervello. Lo dimostra il primo studio di questo tipo sull’uomo, pubblicato sulla rivista Pediatric Research e condotto da ricercatori del Saban Research Institute of Children’s Hospital di Los Angeles e dal Columbia University Medical Center.
Nello studio i ricercatori hanno esaminato i valori di un campione di 40 madri adolescenti e l’organizzazione del tessuto cerebrale dei loro figli neonati. Esaminando il cervello dei piccoli, 20 giorni dopo la nascita, tramite la risonanza magnetica con tensore di diffusione, sono state evidenziate differenze di materia grigia corticale. Mettendo in relazione queste immagini con i dati relativi all’assunzione di ferro durante la gravidanza, si è scoperto che un maggiore apporto di ferro nella dieta era associato con maggiore complessità e maturità nello sviluppo di materia grigia corticale. Viceversa, poco ferro era associato a minore complessità e più immaturità nello sviluppo della materia grigia.